Festa uisp dei giochi tradizionali

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"Ciò che per i bambini è gioco per l'adulto è arte", da questa frase di R.G.Romano, autore del libro "L'arte di giocare. Storia, epistemologia e pedagogia del gioco", certamente carica di significato, abbiamo tratto spunto per introdurre il concetto chiave che ci ha portato a lavorare prima sulla creazione della nostra struttura e poi, oggi più che mai, sul realizzare un persorso inclusivo, dai più piccoli agli adulti, creando in questo modo la condizione ideale per parlare ad un target trasversale ed eterogeneo.

A tale proposito, nasce la collaborazione con Uisp Reggio Emilia, destinata a crescere nel tempo e realizzare, attraverso un percorso caratterizzato da eventi e da un calendario improntato alla regolarità settimanale, un progetto unico che unisca la nostra struttura con La casa dei giochi tradizionali.

Il primo appuntamento è previsto già per questo weekend, 27 e 28 Novembre, quando Subbuteoland ospiterà la Festa dei Giochi Tradizionali, un'eccellente opportunità per tutti quanti conoscere, o riscoprire, tutti quei giochi che hanno caratterizzato la nostra storia.

Subbuteoland vuole essere anche un luogo dove poter giocare, ed imparare a farlo, un paio di volte a settimana, attaverso Tornei, corsi o semplici incontri tra appassionati.
Dai 5 anni in su, si, anche nonni e bisnonni per esempio, perché per noi di Subbuteoland il gioco "non conosce limiti", abbatte ogni barriera e lo fa plasmandosi sull'essere di ciascuno.

Fondamentale elemento di crescita, serena ed equilibrata, per i bambini che possono esprimersi liberamente esplorando il mondo esterno in tutti i suoi aspetti, il gioco è anche un'attività che non conosce età.

Giochiamo tutti nel corso della nostra vita, lo facciamo anche in modo inconsapevole a volte, con modi e fini certamente sempre differenti ma raggiungendo traguardi e obiettivi spesso inaspettati, certamente difficili da cogliere.

Per questo abbiamo colto con gioia ed entusiasmo la possibilità di questa importante collaborazione, perché per noi "Play to learn" non rappresenta una frase ad effetto, quanto, invece, il nostro modo di intendere la nostra attività.